Quanto valgono le vecchie monete da 10 Lire? La lista aggiornata

Le 10 lire hanno costituito per tantissimo tempo una delle varianti monetarie più utilizzate ed influenti della storia del vecchio conio italiano, e proprio queste monete oramai considerabili particolarmente vecchie, e forse per questo anche molto interessanti. Non esiste infatti una sola varietà di 10 lire che è interessante ma diverse tipologie esistenti ancora oggi.

Oggi ne prenderemo in cosiderazione alcune tra le più interessanti, non per forza devono essere monete antiche, in alcuni casi però proprio gli esemplari più “passati” e rari da trovare possono rivelarsi assolutamente interessanti in termini generici, in quanto la 10 lire ha avuto un valore modesto solo nella seconda fase di “vita” della lira.

Le 10 lire e la loro diffusione

Il formato da 10 lire infatti è esistito a lungo, ed è stato uno dei più prolifici in termini di varietà, in quanto i primi esemplari da 10 euro sono stati coniati addirittura prima della fondazione del Regno d’Italia, nel 1860 anche se per tanto tempo queste emissioni hanno avuto un grosso valore, essendo state costituite in lega d’oro.

10 lire infatti fino a inizio 900 costituiva un importante potere e forza di acquisto, molto famose sono le monete da collezione realizzate proprio in oro nel 1912, note come Aratrice a causa della figura femminile intenta a raccogliere il grano (che simboleggiava l’Italia dal punto di vista della capacità agroalimentare). Queste possono valere senza dubbio tantissimo, fino a 10 mila euro per un esemplare conservato alla perfezione ma anche uno meno perfetto può comunque portare ad un guadagno complessivo decisamente interessante, frutto di varie migliaia di euro. Questa moneta è riconoscibile anche dal profilo di Vittorio Emanuele III in divisa militare sull’altro lato.

Quali cercare?

Naturalmente le 10 lire più frequenti derivano da epoche successive come quelle del secondo dopoguerra italiano, realizzate in Italma, una lega di alluminio e sono esattamente due, la prima coniata solo per pochi anni, dal 1946 al 1950 conosciuta come Pegaso (o anche Olivo) e l’altra è sicuramente la più facile da riconoscere e trovare, chiamata Spiga, coniata per molto più tempo.

  • La prima è estremamente rara, un esemplare del 1949 o 1950 vale fino a 80 euro, ma pezzi più vecchi sono ancora più interessanti
  • Un esemplare del 1948 vale fino a 200 euro se in Fior di Conio
  • I pezzi coniati nel 1946 valgono fino a 850 euro, mentre quelli deò 1947 da 1500 euro fino a 4700 euro

Sicuramente sono questi gli esemplari più rari del corso “recente”, di questa moneta anche molto d’impatto pur essendo stata relativamente comune seppur per pochi anni. Il motivo del successo collezionistico è da ricercarsi sicuramente nel contesto storico di grande cambiamento ma anche in una tiratura molto più limitata e meno produttiva.

Gli esemplari con la Spiga, coniati dal 1951 fino al 2000 (ma diffusi davvero fino agli anni 90) sono ovviamente meno rari e valgono di meno, però esistono pezzi molto interessanti quanto ricercati come ad esempio la variante del 1954, mediamente tra le più rare (vale fino a 150 euro) oppure gli errori di conio come quello del Verso Capovolto del 1991 che vale fino a 100 euro.

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